Riproduzioni D'arte Giove e Mercurio a Philemon e Baucis di Johann Karl Loth (1632-1698) | WahooArt.com

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"Giove e Mercurio a Philemon e Baucis"

Johann Karl Loth (i) - Olio Su Tela (i) - 178 x 252 cm - (Kunsthistorisches Museum (Vienna, Austria)) (i)
Venendo originariamente da Bergamo, Lorenzo Lotto abbandonò Venezia alla ricerca di una nuova esperienza artistica in altre città del Veneto, in Lombardia, Roma e Marche. Fu influenzato per esempio da Antonello da Messina, Melozzo, Dürer, Raphael e Tiziano. In particolare dopo la sua meditazione sul realismo lombardo la pittura di Lotto, che non si prestava mai facilmente a regole di alcun tipo, stabilì uno stile individuale basato su una raffinata tensione di ritmi compositivi, una luce subtly naturale e una delicata miscelazione di colori. I ritratti di Lotto raggiungono una straordinaria qualità poetica e hanno un sapore subtly autobiografico su di loro con l'atmosfera malinconica e sognante che i soggetti abitano. Uno dei migliori ritratti di Lotto è questo giovane gentiluomo nel suo studio. Il giovane pallido con il suo volto finemente affusolato, è ovviamente un amante della musica e della caccia, testimonia la mandola e il corno di caccia appeso al pezzo di mobilia sulla destra, ed è catturato qui in un momento di anelito pensiero come le sue dita foglia assentemente attraverso le pagine di un grande libro. La luce naturale, entrando attraverso una finestra invisibile, mette in risalto i neri e i grigi vibranti dei suoi capi, i toni rosa pallidi della sua carne e il blu del tavolo e riesce a penetrare il buio dello sfondo nell'illuminazione subdola degli oggetti lì, l'inchiostro finemente girato e le chiavi sulla credenza. Anche la figura umana con la sua mancanza di una forte emozione, sembra partecipare alla calma arcana di questa stupenda vita ancora, la lettera recentemente aperta, la lenta caduta dei petali di rosa, lo scialle di seta dalle cui pieghe darts una lucertola. Una tale ricerca dopo la verità umana, velata di malinconia, è proprio il polo opposto dall'idealizzazione dignitosa perseguita da Tiziano nei ritratti che dipinse allo stesso tempo.

 




 

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